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LO STRETCHING. COME E QUANDO FARLO

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Lo stretching è un altro componente della routine di allenamento che ha un suo momento preciso per essere svolto. Per capire quando e come svolgerlo dobbiamo prima distinguere lo stretching dinamico a quello statico. Lo stretching dinamico o mobilità articolare, è composto da una serie di movimenti che preparano le strutture muscolo-osteo-articolari al gesto motorio che verrà   eseguito in seguito.

-lubrificando le articolazioni

-stimolando il sistema neuro-muscolare per migliorare la coordinazione e la reattività.

Va dunque effettuato a inizio allenamento dopo la fase di riscaldamento generale.

Lo stretching statico invece è un allungamento muscolare e tendineo effettuato appunto in modo statico per 20-50 secondi allo scopo di riportare alla lunghezza fisiologica i muscoli affaticati e contratti dall’allenamento.

Perché fare stretching statico prima dell’allenamento intenso con i pesi può risultare improduttivo o addirittura dannoso?

L’unità funzionale della fibra muscolare è il sarcomero che possiamo immaginare come un tubo in miniatura che si accorcia o si allunga secondo gli stimoli che riceve. All’interno del sarcomero tra le altre componenti ci sono 2 proteine contrattili e filamentose, (actina e miosina) che scorrendo una sull’altra rendono possibile la contrazione. I ponti trasversali sono i legami fisici tra queste 2 proteine. Più ponti trasversali attivi significa più contrazione e accorciamento, più ponti trasversali non attive significa più rilassamento e allungamento muscolare.

Il sarcomero ha una sua lunghezza fisiologica dove i ponti trasversali tra le proteine contrattili sono attivi. Se si va ad allungare i muscoli prima dell’allenamento i sarcomeri rimarranno distesi e non ci saranno abbastanza ponti trasversali attive, quindi al momento della contrazione durante la performance si noterà un deficit di forza che comprometterà il risultato.  Anche l’allungamento dei tendini dovuto allo stretching statico prima del work out riduce la loro capacità di assorbire energia quindi se sottoposti a un grosso carico possono rischiare di danneggiarsi. Alla fine dell’allenamento si avranno muscoli che hanno svolto un lavoro importante di contrazione quindi i sarcomeri saranno accorciati, e a quel punto è utile fare lo stretching statico per riportare la lunghezza fisiologica e il giusto numero di ponti trasversali.